mercoledì 3 maggio 2023

 


NERO, il primo EP degli ALAN

Canti di ribellione, di denuncia, di lucida consapevolezza:
è il cantautorato maturo del duo post alternative anni ’90.

 

https://open.spotify.com/album/7xQjvROOLjuol9Fukvx6E5?si=AWm6UasnR-2m87Y5J-3qNg

 

 

È la presa di coscienza dell’essere giovani adulti oggi e voler scrivere e cantare temi intimi e universali che riguardano il quotidiano di tutti, il leitmotiv che tiene insieme i quattro brani di  NERO, il primo EP degli ALAN, il duo composto da Alex Malaguti, voce, e Andrea Chirico, chitarra e arrangiamenti.

E la scelta di scrivere in italiano è la risposta chiara, diretta, inequivocabile, alla necessità urgente di tornare ad una certa forma di cantautorato, in disuso negli ultimi anni in Italia. Quel cantautorato che canta situazioni pratiche e emotive, che tratta temi esistenzialisti, che non ha paura di gridare tutto quello che non va, per poi provare – allo stesso tempo – ad indicare la strada per cambiare le cose.

Dall’incontro con la parte più oscura che fa parte di ciascuno di noi in NERO (il singolo che dà il nome all’EP), alla rabbia e al dolore anche fisico nell’inedito L’AMORE NON FA MAI SOFFRIRE; dalla denuncia critica delle difficoltà profonde del vivere quotidiano oggi in TEMPI BUI (il singolo uscito a maggio 2021, remixato per l’occasione), all’egoismo e alla voglia di avere ragione a tutti i costi che guida l’essere umano nelle relazioni sociali in NON IMPARIAMO MAI.

Arrangiamenti rock che guardano ad un passato glorioso, sound di chiara ispirazione anni ’90, ritmo incalzante: per gli ALAN fare musica significa schierarsi, non avere paura di dire quello che si pensa, provare a sovvertire il sistema.

Gli Alan sono: Alex Malaguti, voce, e Andrea Chirico, arrangiatore e chitarrista polistrumentista, entrambi attivi nell’underground italiano da più di 20 anni. Il loro progetto nasce durante il primo lockdown con cicli di sessioni creative online, mosso dall'esigenza di mettere in musica temi di attualità, dalla politica al senso civico, dai sentimenti ai rapporti umani, con un invito alla riflessione e all'introspezione.  A maggio 2021 esce il loro primo singolo Tempi bui, piazzandosi alla posizione numero 30 della classifica degli indipendenti come singolo autoprodotto, seguito da Storia perfetta uscito a gennaio 2023. NERO è il loro primo EP, anticipato dall’uscita dell’omonimo singolo ad inizio aprile.

 

L’INTERVISTA

 

 

 

 

  Il brano che avete usato come “pilota” e per il video lo
definirei un pezzo pop dal groove pazzesco.. una sorta di Personal
Jesus con il groove techno al posto del blues robotico dei Depeche

Essere accostati a mostri sacri come i Depeche Mode ci fa sentire
ancora piu' piccoli. Ti ringraziamo per il paragone ed in fondo le
tematiche di fondo forse sono comuni.
Piu' che nella musica le ritroverei nel voler raccontare quel rapporto
che e' necessario avere con se stessi in una spiritualita' laica. Ci
siamo affidati ad un produttore inglese (Ian 'Cally' Hollyman @ HDUK
Studio)
per concretizzare quella che era la nostra idea di voler realizzare
qualcosa che ci facesse muovere interiormente ed esteriormente
nonostante le tematiche riflessive della canzone

C’è un comune denominatore nella stesura dei testi?
Abbiamo cercato di tirare fuori le emozioni che ci hanno accompagnati
in questa fase della vita. Credo che sia una necessita' naturale per
ogni musicista che propone un punto di vista personale sul mondo.
Oggi troppi autori scrivono materiale privo di personalita' che hanno
come unico target il vendere il brano a qualche editore. Noi cerchiamo
di esprimere in parole cio' che rappresenta la nostra dimensione
personale.
Con questo intento scriviamo canzoni. Alcuni dal mood piu' positivo,
altri piu introspettivi e riflessivi. Ci siamo sentiti dire da
qualcuno che siamo troppo retorici quasi fosse un disvalore.
La retorica e' parte delle fondamenta della cultura classica poiche'
rappresenta l'eloquenza nella disciplina del parlare o dello scrivere.

Quali sono gli artisti che secondo te hanno maggiormente
influenzato questo ep?

Battiato per la volonta' di voler raccontare qualcosa al mondo,

Leonard Cohen per l'atmosfera un po' cupa, I Subsonica per le chitarre
di Nero, Gli Atoms for Peace per le ristmiche sintetiche di "L'amore
non fa mai soffrire" e poi tanto POP Alternative Indie inglese anni 90
tra cui U2, Blur, Radiohead e altri mille gruppi che ascoltiamo
giornalmente sul nostro Spotify. Abbiamo anche tratto ispirazione
dall'islandese Dadi Freyr per alcuni suoni piu' kraftwerkiani e meno
ricercati

Un brano come Nero per quanto mi riguarda ha un sound molto sexy
che poi si apre con un ritornello pop micidiale. Se io fossi un
direttore artistico di una radio, anche di un network, oserei nel
passarlo… Ma non credi che sia troppo “forbito” e “cool” per
l’ascoltatore medio, che, lasciami passare il termine, è piuttosto
“ignorante”?

Chi fa musica ha una grande responsabilita'. In genere chi produce
qualcosa di artistico dovrebbe essere chiamato ad una vocazione sacra.
Il voler raccontare il mondo attraverso i propri sensi. Di chi e' la
colpa se ci siamo impoveriti? i gruppi editoriali che hanno proposto
una musica delegittimata dal suo messaggio piu' profondo? Se cosi'
fosse molti gruppi storici di cui oggi si vendono ancora i dischi
sarebbero scomparsi. Battiato diceva in Up Patriots To Arms:
"mandiamoli in pensione i direttori artistici gli addetti alla
cultura". Il ruolo che hanno i direttori editoriali e' quello di
esprimere il coraggio dell'arte e cioe' di uscire dal caldo abbraccio
sicuro della scelta piu' facile. La verita' e' che anche loro ricevono
migliaia di uscite alla settimana ed ascoltare tutto e' impossibile.
Che almeno ascoltino pero' perche' in fondo il loro lavoro e' quello

Credo che il vostro approccio sia sostanzialmente rock, pur
usando molto l’elettronica. Un gruppo con questo approccio se la deve
principalmente giocare dal vivo… Che ne pensi
?
Io penso che il rock non si esprima solo con la forza con la quale le
chitarre si manifestano in un brano ma con l'ardore dei contenuti che
un pezzo mette sul piatto. Partendo da questo presupposto, sono
pienamente d'accordo con te. Si puo' fare rock
anche con strumenti classici, in due e senza muri di amplificatori
dietro la schiena.
Io (Andrea) e Alex veniamo da ascolti molto chitarrosi ed uno dei
traguardi degli ALAN  era proprio di voler trasporre questa intenzione
in una forma poco consueta

Hai letto della querelle tra Siae e Meta? Un bel macello per la
musica italiana…

Esiste qualcosa che non sia problematico nella musica italiana? ormai
tutto finisce in Querelle. In merito bisognerebbe leggere le carte
della contesa e non fidarsi dei rumor condivisi sui social da pareri
di parte. Io penso che la questione debba trattare in primis due
aspetti fondamentali. La musica non dovrebbe essere gratis perche' e'
un prodotto dell'intelletto con un valore immateriale intrinseco.
Dovrebbe avere un giusto prezzo e poter essere accessibile a tutti. A
seguire, molte aziende sono diventate entita' sovranazionali ed hanno
un potere contrattuale alle volte superiore a quelle di paesi
giuridicamente riconosciuti come Nazioni. Si entra in un ambiente
spinoso dove META (ed il nome stesso lo suggerisce) si definisce
un'entita' al di la delle autorita' nazionali.
Penso che si debba riportare il tutto con i piedi per terra nel
rispetto dei regolamenti e della contrattazione del libero mercato. De
facto Meta mette il coltello alla gola della Siae ed un' azienda
parastatale mette il coltello alla gola ad una multinazionale tech. E'
uno stallo alla messicana che Quentin Tarantino risolverebbe facendo
morire tutti. Nessuno ne gioverebbe

 

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