NERO,
il primo EP degli ALAN
Canti
di ribellione, di denuncia, di lucida consapevolezza:
è il cantautorato maturo del duo post alternative anni ’90.
https://open.spotify.com/album/7xQjvROOLjuol9Fukvx6E5?si=AWm6UasnR-2m87Y5J-3qNg
È
la presa di coscienza dell’essere giovani adulti oggi e voler scrivere e
cantare temi intimi e universali che riguardano il quotidiano di tutti, il leitmotiv
che tiene insieme i quattro brani di NERO, il primo EP degli ALAN,
il duo composto da Alex Malaguti, voce, e Andrea Chirico, chitarra e
arrangiamenti.
E la scelta di scrivere in italiano è la
risposta chiara, diretta, inequivocabile, alla necessità urgente di tornare ad
una certa forma di cantautorato, in disuso negli ultimi anni in Italia. Quel
cantautorato che canta situazioni pratiche e emotive, che tratta temi
esistenzialisti, che non ha paura di gridare tutto quello che non va, per poi
provare – allo stesso tempo – ad indicare la strada per cambiare le cose.
Dall’incontro con la parte più oscura che fa
parte di ciascuno di noi in NERO (il singolo che dà il nome all’EP),
alla rabbia e al dolore anche fisico nell’inedito L’AMORE NON FA MAI
SOFFRIRE; dalla denuncia critica delle difficoltà profonde del vivere
quotidiano oggi in TEMPI BUI (il singolo uscito a maggio 2021, remixato
per l’occasione), all’egoismo e alla voglia di avere ragione a tutti i costi
che guida l’essere umano nelle relazioni sociali in NON IMPARIAMO MAI.
Arrangiamenti rock che guardano ad un passato
glorioso, sound di chiara ispirazione anni ’90, ritmo incalzante: per gli ALAN
fare musica significa schierarsi, non avere paura di dire quello che si pensa,
provare a sovvertire il sistema.
Gli Alan sono: Alex Malaguti, voce, e Andrea
Chirico, arrangiatore e chitarrista polistrumentista, entrambi attivi
nell’underground italiano da più di 20 anni. Il loro progetto nasce durante il
primo lockdown con cicli di sessioni creative online, mosso dall'esigenza di
mettere in musica temi di attualità, dalla politica al senso civico, dai
sentimenti ai rapporti umani, con un invito alla riflessione e
all'introspezione. A maggio 2021 esce il loro primo singolo Tempi bui,
piazzandosi alla posizione numero 30 della classifica degli indipendenti come
singolo autoprodotto, seguito da Storia perfetta uscito a gennaio 2023. NERO è
il loro primo EP, anticipato dall’uscita dell’omonimo singolo ad inizio aprile.
L’INTERVISTA
Il brano che avete usato come “pilota” e per il video lo
definirei un pezzo pop dal groove pazzesco.. una
sorta di Personal
Jesus con il groove techno al posto del blues
robotico dei Depeche
Essere accostati a mostri sacri come i Depeche
Mode ci fa sentire
ancora piu' piccoli. Ti ringraziamo per il
paragone ed in fondo le
tematiche di fondo forse sono comuni.
Piu' che nella musica le ritroverei nel voler
raccontare quel rapporto
che e' necessario avere con se stessi in una
spiritualita' laica. Ci
siamo affidati ad un produttore inglese (Ian
'Cally' Hollyman @ HDUK
Studio)
per concretizzare quella che era la nostra idea
di voler realizzare
qualcosa che ci facesse muovere interiormente ed
esteriormente
nonostante le tematiche riflessive della canzone
C’è un
comune denominatore nella stesura dei testi?
Abbiamo cercato di tirare fuori le emozioni che
ci hanno accompagnati
in questa fase della vita. Credo che sia una
necessita' naturale per
ogni musicista che propone un punto di vista
personale sul mondo.
Oggi troppi autori scrivono materiale privo di
personalita' che hanno
come unico target il vendere il brano a qualche
editore. Noi cerchiamo
di esprimere in parole cio' che rappresenta la
nostra dimensione
personale.
Con questo intento scriviamo canzoni. Alcuni dal
mood piu' positivo,
altri piu introspettivi e riflessivi. Ci siamo
sentiti dire da
qualcuno che siamo troppo retorici quasi fosse
un disvalore.
La retorica e' parte delle fondamenta della
cultura classica poiche'
rappresenta l'eloquenza nella disciplina del
parlare o dello scrivere.
Quali
sono gli artisti che secondo te hanno maggiormente
influenzato questo ep?
Battiato per la volonta' di voler raccontare qualcosa al mondo,
Leonard Cohen per l'atmosfera un po' cupa, I
Subsonica per le chitarre
di Nero, Gli Atoms for Peace per le ristmiche
sintetiche di "L'amore
non fa mai soffrire" e poi tanto POP
Alternative Indie inglese anni 90
tra cui U2, Blur, Radiohead e altri mille gruppi
che ascoltiamo
giornalmente sul nostro Spotify. Abbiamo anche
tratto ispirazione
dall'islandese Dadi Freyr per alcuni suoni piu'
kraftwerkiani e meno
ricercati
Un brano
come Nero per quanto mi riguarda ha un sound molto sexy
che poi si apre con un ritornello pop micidiale.
Se io fossi un
direttore artistico di una radio, anche di un
network, oserei nel
passarlo… Ma non credi che sia troppo “forbito”
e “cool” per
l’ascoltatore medio, che, lasciami passare il
termine, è piuttosto
“ignorante”?
Chi fa musica ha una grande responsabilita'. In
genere chi produce
qualcosa di artistico dovrebbe essere chiamato
ad una vocazione sacra.
Il voler raccontare il mondo attraverso i propri
sensi. Di chi e' la
colpa se ci siamo impoveriti? i gruppi
editoriali che hanno proposto
una musica delegittimata dal suo messaggio piu'
profondo? Se cosi'
fosse molti gruppi storici di cui oggi si
vendono ancora i dischi
sarebbero scomparsi. Battiato diceva in Up
Patriots To Arms:
"mandiamoli in pensione i direttori
artistici gli addetti alla
cultura". Il ruolo che hanno i direttori
editoriali e' quello di
esprimere il coraggio dell'arte e cioe' di
uscire dal caldo abbraccio
sicuro della scelta piu' facile. La verita' e'
che anche loro ricevono
migliaia di uscite alla settimana ed ascoltare
tutto e' impossibile.
Che almeno ascoltino pero' perche' in fondo il loro
lavoro e' quello
Credo che
il vostro approccio sia sostanzialmente rock, pur
usando molto l’elettronica. Un gruppo con questo
approccio se la deve
principalmente giocare dal vivo… Che ne pensi?
Io penso che il rock non si esprima solo con la
forza con la quale le
chitarre si manifestano in un brano ma con
l'ardore dei contenuti che
un pezzo mette sul piatto. Partendo da questo
presupposto, sono
pienamente d'accordo con te. Si puo' fare rock
anche con strumenti classici, in due e senza
muri di amplificatori
dietro la schiena.
Io (Andrea) e Alex veniamo da ascolti molto
chitarrosi ed uno dei
traguardi degli ALAN era proprio di voler
trasporre questa intenzione
in una forma poco consueta
Hai letto
della querelle tra Siae e Meta? Un bel macello per la
musica italiana…
Esiste qualcosa che non sia problematico nella
musica italiana? ormai
tutto finisce in Querelle. In merito
bisognerebbe leggere le carte
della contesa e non fidarsi dei rumor condivisi
sui social da pareri
di parte. Io penso che la questione debba
trattare in primis due
aspetti fondamentali. La musica non dovrebbe
essere gratis perche' e'
un prodotto dell'intelletto con un valore
immateriale intrinseco.
Dovrebbe avere un giusto prezzo e poter essere
accessibile a tutti. A
seguire, molte aziende sono diventate entita'
sovranazionali ed hanno
un potere contrattuale alle volte superiore a
quelle di paesi
giuridicamente riconosciuti come Nazioni. Si
entra in un ambiente
spinoso dove META (ed il nome stesso lo
suggerisce) si definisce
un'entita' al di la delle autorita' nazionali.
Penso che si debba riportare il tutto con i
piedi per terra nel
rispetto dei regolamenti e della contrattazione
del libero mercato. De
facto Meta mette il coltello alla gola della
Siae ed un' azienda
parastatale mette il coltello alla gola ad una
multinazionale tech. E'
uno stallo alla messicana che Quentin Tarantino
risolverebbe facendo
morire tutti. Nessuno ne gioverebbe
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